Obbedienza e obedience, due parole che sembrerebbero significare la medesima cosa in due lingue differenti. In realtà, nel mondo cinofilo, questi due sostantivi assumono due significati molto diversi tra loro.
Per obbedienza si intende insegnare al cane, grazie ad un adeguato addestramento, ad eseguire determinati movimenti, esercizi e comandi chiamati ordini. Per fare ciò è necessario insegnare al cane ad eseguire un ordine associando una parola. Questo tipo di addestramento solitamente implica esercizi di base, utili per la vita quotidiana con il nostro quattrozampe. Per esempio la condotta al guinzaglio, il richiamo, il seduto, il resta, etc…utili per avere sotto controllo il cane in differenti situazioni in cui ci si può trovare quotidianamente. Avere un cane gestibile, ci permette di evitare situazioni a rischio per lui e per noi. Questi esercizi non richiedono una particolare precisione, ma collaborazione, fiducia e voglia di mettersi in gioco. Attraverso l’obbedienza è possibile rafforzare il rapporto con il proprio cane divertendosi per rendere più piacevole il tempo trascorso insieme.
L’ obedience è una disciplina agonistica riconosciuta dalla FCI (Federazione Cinofila Internazionale) nata per valutare le capacità di un binomio uomo-cane di eseguire una routine di esercizi. Questa disciplina ha come fine di insegnare al cane un comportamento controllato e collaborativo, implica infatti una buona armonia cane-conduttore e porta ad un’intesa perfetta anche quando il cane si trovi distante da quest’ultimo. Riportiamo quanto segue estrapolato dal sito annamariacini.com, che a nostro avviso ben esprime l’essenza della disciplina dell’obedience:
Per vincere una gara il cane deve essere veloce ma precisissimo, entusiasta ma non “fuori di testa”, attento a te ma pronto ad aprirsi e a guardarsi in giro per localizzare box, direttivo, ecc…..
Impari che ad ogni tuo minimo gesto, movimento, posizione di premio, stato d’animo corrisponde una reazione del tuo compagno peloso.
Impari soprattutto che il 99,99999999999999 % delle volte il cane è stato perfetto, ha fatto solo quello che tu gli hai fatto fare o gli hai insegnato o gli hai trasmesso emotivamente e che tu come al solito hai sbagliato. E’ dura mettersi sempre in discussione ma è proprio lì che cresci sia a livello cinofilo che umano.
E quanti pensieri per qualcosa che non va, quante analisi ma quanta gioia quando hai risolto, ti senti una cosa sola con il tuo rospetto, ti senti veramente un leader ma nel senso positivo del termine, quello che ha guidato l’altro membro del branco alla risoluzione di un problema guardandosi negli occhi e nell’anima. Non è una semplice obbedienza, bisogna saper costruire gli esercizi in modo che vengano amati dal cane e dal conduttore, che siano pieni di gioia ma allo stesso tempo di precisione. “